oggi non parlerò di cosmesi ma di libri. In particolare della nuova legge che entrerà in vigore il primo settembre 2011. Questa norma impone a tutte le librerie di non superare il 15% di sconto. Vale per tutte le librerie di ogni tipo, tranne che per alcune campagne stabilite dagli editori dove si può arrivare al 25%. Tutto ciò dovrebbe favorire le piccole librerie. Ottimo! Non vi sembra l'ennesima norma a favore del popolo?
L'unico effetto sarà quello di rendere meno accessibili i libri a coloro che prima approfittavano degli sconti per fare "provviste". L'unico effetto sarà quello di rendere meno accessibile la lettura e provocare l'aumento delle vendite di e-book (che io personalmente non comprerei mai).
In tutta onestà a me questa riforma sembra solo una grandissima presa in giro.
L'altro giorno leggevo su di un quotidiano che i libri scolastici hanno subito un aumento di prezzo e che stanno andando per la maggiore mercatini dell'usato, librerie che vendono testi usati e compravendita tra alunni.
Ecco, io credo che se si deve modificare qualcosa del mondo librario sia proprio questo. Il Ministero anni fa stabilì un tetto massimo di spese per le liste scolastiche. La cosa buffa sapete qual è? Che le scuole non sono tenute a mettere nelle liste anche i vocabolari, ad esempio. Io quando entrai al Ginnasio il primo anno avevo una lista che si aggirava intorno ai 500€, vocabolari di greco e latino esclusi. Fortunatamente io avevo quelli di mia sorella, che a suo tempo ha frequentato la stessa scuola, e conoscevo dei negozi a Roma dove recarmi per l'acquisto dell'usato. Ma ciò che reputo meraviglioso è il fatto che questo limite viene aggirato facilmente con lo stratagemma del libro consigliato. Tra i libri consigliati, negli ultimi anni, figurano: il libro di educazione fisica, il libro di religione, la Divina Commedia, i Promessi Sposi... Il libro di educazione fisica e quello di religione a seconda di come sono impostate queste materie all'interno dell'istituto possono anche non esser comprati; ma "I Promessi Sposi", o "La Divina Commedia"? E' chiaro che sono obbli- consigliati.
Tutto questo era per dirvi che secondo me è solo l'ennesimo modo per tagliare le gambe alla cultura e soprattutto alla cultura che ognuno di noi può crearsi. Cosa intendo? Intendo che non tutti possono comprarsi sempre i libri, c'è chi deve mettere da parte i soldi delle paghette, chi non ha un lavoro fisso, chi magari ha le possibilità economiche anche se non lavora ed è minorenne ma i genitori non reputano importante investire i propri soldi in libri. I libri che leggiamo sono espressioni di noi stessi, perchè la scelta di un libro rispecchia i nostri gusti, se ci viene regalato da qualcuno è un modo per entrare un pò nel suo mondo... In questo modo anche l'ozio letterario sarà per un' élite.
Io alla fine posso reputarmi fortunata perchè i miei, sia a me che a mia sorella, hanno sempre comprato libri indipendentemente da saldi o promozioni. Nella mia famiglia fortunatamente si riconosce grande valore ai libri.
Vi lascio con una piccola provocazione: come esistono le piccole librerie, esistono anche i piccoli negozi alimentari e le piccole profumerie che non appartengono a nessuna grande catena, perchè non ci si preoccupa anche di loro?
Spero che anche voi condividiate il vostro punto di vista con me o che lo condividiate sui vostri spazi personali. Non mi illudo di sortire un qualche tipo di ripensamento da parte dei "capocci" (passatemi il termine) che decidono.
A presto!
In tutta onestà a me questa riforma sembra solo una grandissima presa in giro.
L'altro giorno leggevo su di un quotidiano che i libri scolastici hanno subito un aumento di prezzo e che stanno andando per la maggiore mercatini dell'usato, librerie che vendono testi usati e compravendita tra alunni.
Ecco, io credo che se si deve modificare qualcosa del mondo librario sia proprio questo. Il Ministero anni fa stabilì un tetto massimo di spese per le liste scolastiche. La cosa buffa sapete qual è? Che le scuole non sono tenute a mettere nelle liste anche i vocabolari, ad esempio. Io quando entrai al Ginnasio il primo anno avevo una lista che si aggirava intorno ai 500€, vocabolari di greco e latino esclusi. Fortunatamente io avevo quelli di mia sorella, che a suo tempo ha frequentato la stessa scuola, e conoscevo dei negozi a Roma dove recarmi per l'acquisto dell'usato. Ma ciò che reputo meraviglioso è il fatto che questo limite viene aggirato facilmente con lo stratagemma del libro consigliato. Tra i libri consigliati, negli ultimi anni, figurano: il libro di educazione fisica, il libro di religione, la Divina Commedia, i Promessi Sposi... Il libro di educazione fisica e quello di religione a seconda di come sono impostate queste materie all'interno dell'istituto possono anche non esser comprati; ma "I Promessi Sposi", o "La Divina Commedia"? E' chiaro che sono obbli- consigliati.
Tutto questo era per dirvi che secondo me è solo l'ennesimo modo per tagliare le gambe alla cultura e soprattutto alla cultura che ognuno di noi può crearsi. Cosa intendo? Intendo che non tutti possono comprarsi sempre i libri, c'è chi deve mettere da parte i soldi delle paghette, chi non ha un lavoro fisso, chi magari ha le possibilità economiche anche se non lavora ed è minorenne ma i genitori non reputano importante investire i propri soldi in libri. I libri che leggiamo sono espressioni di noi stessi, perchè la scelta di un libro rispecchia i nostri gusti, se ci viene regalato da qualcuno è un modo per entrare un pò nel suo mondo... In questo modo anche l'ozio letterario sarà per un' élite.
Io alla fine posso reputarmi fortunata perchè i miei, sia a me che a mia sorella, hanno sempre comprato libri indipendentemente da saldi o promozioni. Nella mia famiglia fortunatamente si riconosce grande valore ai libri.
Vi lascio con una piccola provocazione: come esistono le piccole librerie, esistono anche i piccoli negozi alimentari e le piccole profumerie che non appartengono a nessuna grande catena, perchè non ci si preoccupa anche di loro?
Spero che anche voi condividiate il vostro punto di vista con me o che lo condividiate sui vostri spazi personali. Non mi illudo di sortire un qualche tipo di ripensamento da parte dei "capocci" (passatemi il termine) che decidono.
A presto!